La speranza è una delle tre virtù teologali. E’ raffigurata come una donna orante con le mani giunte e lo sguardo rivolto al cielo, dal quale giunge la luce divina. Il suo attributo tipico è un’ancora che essa tiene stretta a sé, come l’umanità si aggrappa alla promessa di un futuro splendente, celeste e di vita eterna.
Dalla Eb 6,19 “In essa infatti abbiamo come un’ àncora sicura e salda per la nostra vita: essa entra fino al di là del velo del santuario”.
Nella mitologia greca, Elpis (in greco antico ἐλπίς, ἐλπίδος) era la personificazione dello spirito della speranza, ultima a morire. Nell’opera del poeta greco antico Esiodo “Le opere e i giorni” essa è tra i doni che erano custoditi nel vaso regalato a Pandora, donna creata da Efesto, ed è anche l’ultima restare all’interno del vaso una volta che questo fu richiuso.
Osservazioni iconografiche
Alcuni dei numerosissimi casi in cui questo soggetto è stato raffigurato nella storia dell’arte:
-“Allegoria della Speranza”, di Giorgio Vasari, dipinto su tavola, 1542
a lungo disperso, ma recentemente acquistato per le Gallerie dell’Accademia di Venezia.
-“La Speranza”, di Antonio Canova, gesso, 1792.
facente parte del gruppo di bassorilievi Rezzonico, ora appartenente alle Gallerie d’Italia-Polo di Piazza Scala, a Milano.
-“Autoritratto come allegoria della Speranza”, di Angelika Kauffmann, olio su tela, XVIII sec.
appartenente alle collezioni dell’Accademia di San Luca.
-“Commentaria & Repetitiones” di Marco Mantova Benavides, Venezia, 1539-41
-“Lettera agli Ebrei” dal Nuovo Testamento
-Speranza in “Enciclopedia dell’Arte Antica” Treccani
