Inscritta entro una cornice ovale, la marca si identifica, se diamo credito alla parola associata, in un’immagine allegorica della Virtù (“Virtus”), raffigurata semplicemente come una donna dai capelli scarmigliati e posizionata sulla prua della nave, che ne indica con la mano destra l’albero maestro spezzato e la vela squarciata: il motto latino leggibile lungo il bordo interno della cornice recita “hac duce nemo perit”, traducibile con “sotto questa condottiera, nessuno perirà (‘perisce’, letteralmente)”. La scenetta funesta vorrebbe, forse, rappresentare quindi il triste epilogo di chi sceglie di non vivere secondo virtù; in Ripa, la figura muliebre sopra un’imbarcazione senza timone, con albero e vela rotti dal vento, è associata alla “Fortuna infelice”.
Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, DB “Early European Books”, https://search.proquest.com/eebgeo/docview/2090356013/citation/DFA9333E2D974A5EPQ/24?accountid=132765
C. RIPA, Iconologia, a cura di S. Maffei, Einaudi, Torino 2012, p. 208 (par. 133.5)
