Libro: L. Dolce, Le trasformazioni di M. Ludovico Dolce, 1553
Collocazione: Collezione Privata (CNCE 27046)
Tecnica: incisione a bulino
Misure: Libro in 4°
Autore (incisore): Enea Vico
Iscrizione:
ALL’INVITISS. E/GLORIOSISS. IMP./CARLO QUINTO/LE TRASFORMA-/TIONI DI M./LODOVICO DOLCE/ CON PRIVILEGII./IN VENETIA AP-/PRESSO GABRIEL/GIOLITO DE FERRA-/RI E FRATEL. MDLIII.
Descrizione:
Il frontespizio de “Le trasformazioni di Ludovico Dolce” è costruito intorno al tema delle virtù imperiali di Carlo V a cui l’opera è intitolata e dedicata: maestà, sapienza, vittoria in guerra e pace. L’area del titolo è inscritta in una ricca cornice dominata da tre divinità classiche, facilmente individuabili anche grazie alle scritte nei festoni sottostanti: alto possiamo riconoscere Giove (Duce Iove), sulla sinistra Minerva (Comite Pallade) e a destra Vittoria (Victoria inde pax). Invece, in basso, troviamo la marca tipografica dei Fratelli Giolito de Ferrari, editori di Venezia, incisa all’interno della cornice: la fenice, simbolo di rinascita, è sopra le fiamme che provengono da un’anfora con incise le iniziale GGF. Un festone presenta il motto “semper eadem” motto degli editori. Ai lati due piedistalli con le facce di leoni. Lo stesso frontespizio è utilizzato anche in edizioni successive (1555, 1557, 1561) nelle quali appare mutata solo l’area del titolo. L’ideazione e la realizzazione del frontespizio sono attribuite ad Enea Vico. Le xilografie dell’apparato iconografico interno invece sono attribuite a Giovanni Antonio Rusconi che illustrò molte delle storie di metamorfosi trattate nel testo.
Allegorie: