

Libro: La zucca del Doni
Collocazione: Coll. Privata
Tecnica: xilografia
Misure: 8°
Autore (inventore): Anton Francesco Doni
Iscrizione:
LA / ZUCCA / DEL / DONI.
Descrizione:
Il frontespizio è un ornato architettonico rappresentante una porta con l’architrave sostenuto da due colonne doriche, contornata da cinque figure allegoriche: sotto la tenda, su cui è inciso il titolo, vediamo una zucca aperta, emblema dell’accademia degli intronati di Siena, esplicitamente citata dal doni nella Baia VII: si tratta di un’immagine silenica poiché la zucca non è vuota, ma piena di sale. La zucca è avvolta da un drappo recante la scritta “MELIORA LATENT”. Ai lati della zucca troviamo due figure allegoriche presso le colonne, che dovrebbero rappresentare Minerva a destra con gli strumenti della tessitura, conocchia e arcolaio, come metafora della creazione letteraria e a sinistra una figura maschile ai cui piedi troviamo una cornamusa con allusione alla follia. Le tre figure in alto ci vengono nuovamente spiegare dal Doni nella Baia VII, il quale afferma che “quella in mezzo sia la Pazzia che tiene in mano una zucca, a significare che ella tiene in pugno tutte le zucche (=teste) degli uomini; nell’altra ha un ramo. Come colei che ne da qualche poco per huomo”; ai lati di essa stanno due fame, una buona e una cattiva; la cattiva suona il corno e l’altra la tromba. E tutte e tre queste donne tengono il mondo sotto i piedi con il significato che la fama buona, la fama cattiva e la pazzia sono le padrone del mondo.
(nota: è stato rilevato che in realtà questo frontespizio rappresenta un’imitazione / parodia di quello realizzato dal Vasari per l’edizione dell’architettura di L.B. Alberti edita da Lorenzo Torrentino nel 1550. Si tratterebbe insomma di una specie di polemica a distanza con il Torrentino che era subentrato al Doni nel 1547 come stampatore ducale.)