Fin dal primo Cinquecento, con l’affermarsi della stampa e del mercato librario, dopo gli esperimenti quattrocenteschi, i frontespizi e le antiporte, hanno perseguito lo scopo evidente di riassumere in un’unica composizione l’intero contenuto del volume, servendosi soprattutto di rappresentazioni grafiche di forte contenuto allegorico o simbolico. In quello che è il luogo dove il lettore incontra per primo il libro e i suoi contenuti, immagini e parole si intrecciano in modo significativo e a più livelli: figure e architetture, simboli legati alle marche tipografiche, alle città di stampa, ritratti, si interrelano con il titolo del volume, il nome dell’autore, le indicazioni tipografiche. Si tratta di un terreno ancora non studiato nel suo insieme con un approccio interdisciplinare che tenga conto degli aspetti filosofici, storici e storico-artistici. Antiporte e frontespizi sono per lo più trascurati e di essi spesso non si conosce la genesi né ci si impegna in una esegesi approfondita. Si tratta infatti non solo di analizzare le finalità dello stampatore, dell’incisore e dell’autore nella scelta delle immagini ma soprattutto di indagare diacronicamente il significato di quel linguaggio allegorico per figure che anima il messaggio concettuale del libro e che è soggetto ad un’evoluzione espressiva e semantica nel tempo.
Il progetto Allegorie nei Frontespizi, promosso dall’Istituto Nazionale di Studi sul Rinascimento di Firenze, intende avviare uno studio sistematico delle allegorie e delle rappresentazioni figurative contenute nei frontespizi e nelle antiporte dal XVI al XVII secolo, con progressive campagne di schedatura che intendono rilevare la natura del linguaggio allegorico proposto e diffuso dai libri a stampa prima e dopo la pubblicazione dell’Iconologia di Cesare Ripa, il primo manuale allegorico.
Il programma si svilupperà per fasi e con diversi approcci, focalizzati in due ambiti: uno organizzato intorno ai frontespizi di autori significativi, l’altro con criterio topografico.
Nella prima fase si intende partire indagando una città, Venezia, particolarmente significativa per la produzione libraria cinquecentesca, e indagare la produzione grafica di antiporte e frontespizi di autori importanti in campo filosofico, come Giordano Bruno.